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Il Conclave Infinito (1268-1271): La Più Lunga Elezione Papale

È l’anno del Signore 1268. Il Papa è morto. Nell’antica città di Viterbo, poco a nord di Roma, i Cardinali, si riuniscono. Il loro dovere: eleggere il prossimo Vicario di Cristo, il capo spirituale della Cristianità, una figura di immenso potere in un’epoca turbolenta. Il peso del mondo sembra poggiare sulle loro spalle.

Lo splendido Palazzo Papale di Viterbo, simbolo dell’autorità pontificia, diviene la loro gabbia dorata. Fuori, l’Italia è scossa da epocali cambiamenti politici – la caduta di imperatori, l’ascesa di nuovi regni. Dentro, diciotto uomini, divisi da fazioni, ambizioni e ideologie, iniziano le loro deliberazioni.

I giorni si trasformano in settimane. Le settimane in mesi. La città attende. L’Europa attende. Ma nessuna decisione arriva. Lo stallo è assoluto.

Mentre i mesi si allungano in un anno, e poi due, la pazienza dei fedeli, e soprattutto del popolo viterbese, comincia a esaurirsi. Questa non è solo un’inconvenienza; è una crisi che paralizza il cuore stesso della Chiesa e getta scompiglio nel panorama politico.

Qualcosa di inaudito sta per accadere. La frustrazione esploderà, portando a misure drastiche, quasi impensabili. Misure che non solo forzeranno una decisione, ma che cambieranno radicalmente il processo di elezione papale per sempre.

State per addentrarvi nella storia dell’elezione pontificia più lunga e drammatica di sempre. Un conclave nato dalla crisi, tenutosi cum clavi – sotto chiave – in un modo mai sperimentato prima. Il Conclave di Viterbo: un calvario di quasi tre anni (1006 giorni) che forgiò il concetto stesso di ‘conclave’ come lo conosciamo oggi.

 

Lista di Fonti (Coeve e Moderne) sul Conclave di Viterbo (1268-1271)

Fonti Coeve o Quasi Coeve:

  1. La Costituzione Apostolica Ubi Periculum di Gregorio X (1274):
    • Descrizione: Legge fondamentale di Gregorio X post-conclave. Codifica le regole del “conclave” (isolamento, riduzione cibo), nata dall’esperienza di Viterbo per evitare lunghe sedi vacanti.
  2. Le Cronache dell’epoca (es. Salimbene de Adam, Ptolomeo da Lucca):
    • Descrizione: Resoconti scritti da contemporanei o di poco posteriori. Riportano la durata dell’elezione, l’esito e, talvolta, le azioni del popolo viterbese.
  3. Carteggi e Registri Pontifici:
    • Descrizione: Documenti d’archivio (lettere, registri) che offrono spunti sul contesto politico, diplomatico e le procedure, anche se frammentati per il periodo di Sede Vacante.

 

Fonti Moderne (Studi e Opere Critiche):

  1. Agostino Paravicini Bagliani, opere sul papato medievale (es. Il Trono di Pietro):
    • Descrizione: Studi accademici di riferimento sul papato del XIII secolo. Analizzano il collegio cardinalizio, le elezioni e il significato storico del conclave di Viterbo e di Ubi Periculum.
  2. John N. D. Kelly, The Oxford Dictionary of Popes:
    • Descrizione: Opera standard per brevi biografie di tutti i papi. Utile per dati biografici e contesto generale sui pontefici coinvolti.
  3. Guido Vigna, Storia del conclave: dai primi secoli ai nostri giorni:
    • Descrizione: Storia specifica del conclave. Dedica ampio spazio all’elezione di Viterbo come momento cruciale per l’istituzione delle sue regole.
  4. Studi sulla Storia di Viterbo nel Medioevo:
    • Descrizione: Ricerche storiche locali. Forniscono dettagli sul ruolo della città, del Palazzo Papale e dell’azione del Capitano del Popolo Raniero Gatti e del Comune viterbese.
  5. Opere generali sul XIII secolo e i conflitti politici (es. Angioini vs Svevi):
    • Descrizione: Testi di storia generale che descrivono il contesto politico più ampio (fine Svevi, ascesa Angiò), cruciale per capire le divisioni all’interno del Collegio Cardinalizio.

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